Piccola pesca artigianale

Piccola pesca artigianale

La pesca professionale nelle AMP italiane è generalmente consentita, purché svolta a carattere artigianale ed effettuata dai soli pescatori residenti. Circa il 30% della pesca italiana, per quanto riguarda la piccola pesca costiera, opera anche all’interno di AMP. Tuttavia, la piccola pesca professionale nelle AMP, se opportunamente gestita, costituisce un’attività sostenibile che utilizza una fonte rinnovabile di energia per mantenere la struttura socio-culturale della regione, contribuire all’economia locale e attirare un turismo culturale, senza esercitare effetti particolarmente negativi sull’ambiente. Gli studi sulla piccola pesca artigianale, effettuati dal consorzio di gestione, sono finalizzati ad identificare la struttura della piccola pesca che grava all’interno dell’AMP e chiarire quali possano essere i principali problemi sorti dopo l’istituzione. La piccola pesca nell’AMP appare di modeste proporzioni. Ciò è dovuto all’assenza di una grossa flotta peschereccia all’interno dell’AMP. Lo stesso porto di Olbia, che sembrerebbe perfetto per ospitare una numerosa flotta di imbarcazioni della piccola pesca, ospita principalmente natanti e imbarcazioni che operano a livello locale nella zona confinata dal Golfo, insistendo unicamente sulle risorse locali (ostriche, mitili selvatici e coltivati, muggini, etc.). Il numero di pescatori residenti operanti con continuità all’interno dell’AMP appare, dunque, modesto e la flotta peschereccia limitata ad una quindicina di barche.