𝐍𝐞𝐥 𝟏𝟖𝟑𝟔 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐝-𝐞𝐬𝐭 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐮𝐧 𝐑𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞, grazie a una particolare serie di 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐑𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐯𝐨𝐢𝐚.

𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐚𝐫𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨, durante una sua esplorazione di caccia, notò l'isola e incuriosito chiese informazioni ai suoi marinai e, di fronte alla mancanza di risposte, 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐝𝐚𝐫𝐞. Una volta giunto sull'isola si presentò ai residenti come il Re di Sardegna. 𝐔𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐁𝐞𝐫𝐭𝐨𝐥𝐞𝐨𝐧𝐢, 𝐬𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢ò 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐞 𝐫𝐢𝐛𝐚𝐭𝐭é 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚: "𝐄 𝐢𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐚!"

Incredibilmente, anziché prendere questa risposta come uno sgarbo, 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧ò 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚. Andando via, in segno di ringraziamento e amicizia, il Re donò un orologio d'oro alla famiglia Bertoleoni e 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐭ì 𝐚𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐚. 𝐃𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐥'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐑𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐩𝐢ù 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨. Pochi anni dopo però, nel 1861, entrò a far parte del Regno d'Italia.

𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐧𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐬𝐬𝐮𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐛𝐫𝐞𝐯𝐞 𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 e, il fatto narrato, sospeso tra storia e leggenda, a tutti gli effetti, 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐥’𝐞𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭à 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐚𝐫𝐢𝐞𝐠𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐬𝐮𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐯𝐚𝐬𝐭𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨. Consapevoli che il lascito più fruttuoso da consegnare ai nostri figli, così come tramandatoci, si fondi sui doveri in luogo dei privilegi e dei piaceri ricercati a danno di qualcuno e qualcosa, la sfida da vincere sarà quella di costruire insieme il miglior finale delle più belle favole: “per sempre…”.